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Mag 9, 2016

“Riparto da me”: trasformare il male di vivere in un’opportunità per se stessi

Quello che leggerete qui sotto è stato pubblicato qualche mese fa per mammegemelle.it, ma mi sembrava interessante darvi la possibilità di rileggerlo e di stimolare nuovi spunti di riflessione. Buona lettura!

Buongiorno MammeGemelle! Eccoci tornate alle nostre routine e abitudini.

Nell’ultimo post vi avevo lasciate con una bella intervista ad una mamma molto speciale e molto impegnata nel mondo del lavoro: non per questo però meno presa e meno attenta alle esigenze delle sue gemelle. E’ proprio Rosanna Gallo che mi ha ispirato questo articolo, quando ha sottolineato che ai tempi della nascita delle sue figlie le sarebbe stato utile avere qualche informazione in più sulla DEPRESSIONE POST PARTO.

Va bene, vi presento la depressione post parto:

La depressione post-parto (dal latino “dopo il parto”) è una particolare forma di disturbo nervoso che colpisce alcune donne a partire dal 3° o 4° giorno seguente la gravidanza e che può avere una durata di diversi giorni, manifestandosi in qualche caso come depressione vera e propria, accompagnata da forme di psicosi.

Oltre il 70% delle madri, nei giorni immediatamente successivi al parto, manifestano sintomi leggeri di depressione, in una forma che il pediatra e psicoanalista inglese Donald Winnicott ha denominato “baby blues”, con riferimento allo stato di malinconia (“blues”) che caratterizza il fenomeno. Si tratta quindi di una reazione piuttosto comune i cui sintomi includono delle crisi di pianto senza motivi apparenti. E vorrei sottolineare e far cadere la vostra attenzione sulla parola apparenti, perché, a mio modesto parere, una mamma in realtà può sempre avere un valido (e non apparente) motivo per sentirsi scoraggiata e non competente. Il punto sta nel non sminuire quel sentimento di inadeguatezza ma accoglierlo e, nel caso, chiedere aiuto. Ad ogni modo, irritabilità, inquietudine e ansietà tendono generalmente via via a scomparire.

Ben più gravi e duraturi sono i sintomi della “depressione post-parto” che possono perdurare anche per un intero anno e che comprendono:

  • indolenza
  • affaticamento
  • esaurimento
  • disperazione
  • inappetenza
  • insonnia o sonno eccessivo
  • confusione
  • pianto inconsulto
  • disinteresse per il bambino
  • paura di far male al bambino o a se stessa
  • improvvisi cambiamenti di umore

(sì, lo so, leggendoli avete pensato: “ma io ho tutti questi sintomi… e anche di più”)

La scienza medica non ha fornito ancora delle spiegazioni definitive riguardo alle cause del fenomeno, anche se alcuni studi imputano l’apparizione della “depressione post-parto” a cambiamenti ormonali nella donna, più in particolare nel calo del livello degli estrogeni e del progesterone, con un’alta statistica di casi tra donne che accusano forti fastidi nella fase premestruale. In realtà ci sono molti altri fattori che concorrono alla comparsa della “depressione post-parto”, perlopiù di origine psicologica legata agli eventi immediatamente successivi al parto, come il cambiamento di ruolo della donna in ambito sociale, il timore per le sue imminenti responsabilità, il proprio aspetto fisico e i cambiamenti che si attuano nelle dinamiche di coppia (mamma, moglie, amante? Che cosa devo essere? A quale ruolo devo dare la precedenza per non sentirmi esclusa?)

La sintomatologia della depressione post-parto dunque si può manifestare in forma lieve e scomparire nel giro di pochi giorni, ma se dovesse perdurare richiede l’intervento di uno psicoterapeuta.

Esistono dei modi per prevenire o quantomeno contenere questo tipo di disagio?

Pur essendoci delle cause naturali, legate alla fisiologia della donna, è possibile prevenire o attenuare le manifestazioni della depressione post-parto agendo soprattutto a livello psicologico, sia da parte della madre che di chi le sta attorno.

Per quanto riguarda la madre può essere molto utile, ad esempio, limitare i visitatori nei giorni del rientro a casa dopo il parto, dormire nelle stesse ore in cui dorme il neonato, seguire una dieta adeguata che eviti eccessi e l’assunzione di eccitanti come alcool e caffè, chiedere aiuto quando se ne sente il bisogno, mantenere i contatti con amici e familiari, rafforzare il rapporto con il partner e soprattutto cercare di mantenere un atteggiamento realistico nei confronti di se stessi, del bambino e la piena consapevolezza di una situazione che avrà degli alti e dei bassi ma che esaurirà le sue manifestazioni negative nell’arco di pochi giorni. Da parte del partner o comunque dei familiari può essere utile offrire aiuto nei lavori domestici, nell’alleviare gli impegni della neomamma, nel mostrare disponibilità ad ascoltare e ad offrire sostegno, ma solo se questo non incontra resistenze.

Bene, le informazioni che vi ho appena dato sono comunque (e per fortuna) facilmente reperibili su internet e sono state integrate con dei miei commenti.

Ciò che però vorrei aggiungere e che potrebbe sembrare agli occhi di molte una banalità, è una semplice frase:

POI PASSA.

A tale riguardo non bisogna dimenticarsi una delle caratteristiche fondamentali degli stati d’animo: la transitorietà. Non esiste tristezza senza gioia, non esiste angoscia senza beatitudine (INSIDE OUT DOCET).

Anche nei neonati si può riconoscere questo “passaggio di testimone delle emozioni”: spesso si vede un bambino di pochi mesi passare dal pianto (che può voler dire molte cose: nervosismo, agitazione, rabbia etc) ad uno stato invece di veglia e di interesse. Che cosa vuol dire questo secondo voi? Le emozioni si trasformano e non necessariamente in peggio. Ciò che è importante capire è che periodi di tristezza e di grande sconforto possono esistere in innumerevoli momenti della vita di una persona, quello che conta è SAPERE che ci saranno questi momenti e che, ACCETTANDOLI e FACENDOLI ENTRARE NELLA NOSTRA ESISTENZA SENZA SOPPRIMERLI, tutto sarà più semplice.

“I vissuti depressivi vanno e vengono. A seconda delle fasi e delle circostanze della vita, oltre alle caratteristiche individuali, si presentano più o meno a lungo. Ma sono parte integrante dell’esperienza di tutti coloro che hanno una buona aderenza alla realtà e, contrariamente a quanto comunemente si tende a credere, contribuiscono a mantenerci in equilibrio”

Questo è un estratto di libro che consiglio a tutti: RIPARTO DA ME di Ivana Castoldi.

… Forza care mamme! I momenti difficili ci sono, ma poi passano e soprattutto capitano a TUTTE. Non esiste una mamma che non abbia avuto una difficoltà con il proprio piccolino! E se lo dice… be’… STA MENTENDO!!

SENZA CRISI NON CI SONO SFIDE E SENZA SFIDE LA VITA è UNA ROUTINE, UNA LENTA AGONIA. È DALLA CRISI CHE AFFIORA IL MEGLIO DI CIASCUNO. (Albert Einstein)